La salute del gatto, la sterilizzazione

Pubblicato il da vally83

Migliaia di gatti ogni anno vengono abbandonati da persone che, non avendo provveduto a far sterilizzare la propria gatta, non vogliono addossarsi la responsabilità del mantenimento di nuovi gattini. Pertanto, la soluzione più valida consiste nella sterilizzazione della gatta e nella castrazione del gatto. Ma qual è il momento giusto? E come procede il veterinario?

In italia molti proprietari di gatti sono contrari alla sterilizzazione in quanto affermano che l'animale ha il diritto di svolgere la propria attività sessuale e di avere cuccioli.

Questo pensiero in linea teorica è corretto, ma ha spesso, come conseguenza, l'abbandono o la soppressione di cuccioli appena nati e, quindi, anche la sofferenza sia fisica (a causa della montata lattea), sia psichica (l'istinto materno già scatenato) della gatta.

Per questi motivi bisogna avere il coraggio di scegliere il male minore, la sterilizzazione.

Generalmente i gatti vengono sterilizzati o castrati intorno gli otto-dieci mesi quando i loro organi sessuali sono completamente sviluppati (mai prima perché il gatto potrebbe avere problemi ormonali in futuro).

Nelle femmine, l'intervento, più complesso della castrazione, consiste nell'asportazione dell'utero e delle ovaie, mentre nei maschi vengono rimossi i testicoli.

Entrambe le operazioni vengono svolte in anestesia totale; pertanto, a partire da dodici ore prima dell'intervento non si dovranno somministrare all'animale né cibo né bevande (tranne l'acqua).

Terminato l'effetto dell'anestesia il gatto può essere riportato a casa. L'importante è stare attenti che non si lecchi le ferite e, in particolare le femmine, dovranno stare a riposo per almeno un giorno.

Se la ferita è stata suturata con un filo riassorbibile non ci sarà bisogno di ritornare dal veterinario.

Una scatola piena di Gatti , e Schachtle voll Buesi, a box full of cat
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